La specie è nota per la sua interessantissima strategia riproduttiva, si tratta infatti di un parassita che depone le sue uova nel nido di numerose altre specie.
Uccelli
Il territorio dell’area protetta è particolarmente importante proprio per gli uccelli; presenta una notevole varietà di ambienti che spaziano dai boschi, ai prati stabili, ai canneti, alle vasche sempre allagate, quindi il numero di specie presenti è molto elevato e continua a cambiare durante l’arco dell’anno in funzione dei continui spostamenti di questi interessanti animali. Sembra di essere in un grande aeroporto internazionale della natura con individui che partono o arrivano in continuazione. Esiste un calendario che stabilisce approssimativamente questi spostamenti: tra agosto e novembre migliaia di uccelli migratori transitano e spesso sostano in Riserva durante la migrazione autunnale verso sud, inizialmente passano le balie, i luì o il falco pescatore.
Tra dicembre e gennaio si possono osservare gli uccelli svernanti, tra i quali attualmente spiccano l’airone cenerino, la garzetta, il raro tarabuso, gli aironi bianchi maggiori e centinaia di aironi guardabuoi. Le anatre sono in netta diminuzione rispetto al passato ed è un fenomeno dovuto sia a una serie di cause locali, come la diminuzione di vegetazione sommersa e la presenza del siluro, sia globali, come i cambiamenti climatici in atto.
Da febbraio fino a maggio si può assistere alla migrazione primaverile, verso nord, vedendosi arrivare migliaia di rondini e rondoni: in Riserva, nel mese di aprile, è possibile osservare ben 4 specie diverse di rondini e due di rondone. Da maggio fino ai primi di luglio saranno presenti in Torbiera i nidificanti ma bisogna tenere presente che alcune specie inizieranno a fare il nido già nel mese di marzo e aprile. Tra i nidificanti precoci ci sono alcune specie stanziali (che restano tutto l’anno) come i tuffetti, gli svassi o gli usignoli di fiume, mentre i migratori che vengono da sud inizieranno un poco più tardi e fra questi avremo le cannaiole, i cannareccioni in maggio, e il falco di palude o il nibbio bruno in aprile, tanto per fare qualche esempio.
Falco di palude
È un abilissimo volatore e lo dimostra soprattutto durante la primavera quando il maschio e la femmina eseguono spericolate parate nuziali.
Falco pescatore
Magnifico rapace noto per la sua abilità di afferrare i pesci con gli artigli effettuando spettacolari tuffi. Oggetto di reintroduzioni in Italia, dopo che si sera estinto, ora presente con un piccolo numero di coppie in Toscana e Sardegna.
Fistione turco
Un tempo considerato raro, negli ultimi anni è diventato la specie di anatra più comune della Riserva.
Gabbiano comune
I gabbiani ormai da anni si sono spostati dalle coste marine e hanno colonizzato le aree interne italiane, compresa la provincia di Brescia, soprattutto al di fuori del periodo riproduttivo.
Gallinella d’acqua
Si tratta di una specie sedentaria, piuttosto comune e facilmente avvistabile sul lago ma anche in piccoli specchi d’acqua, quindi è facile avvistarla praticamente in ogni stagione dell’anno.
Germano reale
Anatra di superficie, comune e conosciuta in quanto rappresenta il “prototipo” delle razze domestiche.
Martin Pescatore
È più facile avvistarlo mentre si sposta da una riva all’altra, ma bisogna essere fortunati dato che il tutto si svolge in pochi secondi: una piccola freccia turchese passa fischiando a pelo d’acqua e il martino è già sparito!
Moriglione
Essendo una specie gregaria, il moriglione è avvistabile in gruppi misti con altre specie, soprattutto in autunno e inverno.
Nibbio bruno
Il nibbio bruno è un uccello rapace e si distingue, come dice il nome, per il suo colore bruno quasi uniforme.
Nitticora
Il nome scientifico di questo uccello Nycti-corax significa “Corvo della notte” in quanto presenta un richiamo simile a quello di un corvo che è solita emettere in volo nelle ore crepuscolari e notturne.
Porciglione
Il suo nome è dovuto al fatto che emette un verso simile a quello di un porcellino spaventato
Salciaiola
È più facile sentirla che vederla: emette un monotono ronzio che può essere confuso con quello di un insetto. Il canto viene emesso dalla cima di una canna o di un arbusto, quindi è possibile cimentarsi nella ricerca del mimetico uccellino.
Svasso maggiore
Lo si vede quasi esclusivamente in acqua. Non ama scappare volando via ma, piuttosto, immergendosi rapidamente sott’acqua.
Tarabusino
È il più piccolo airone europeo abilissimo a mimetizzarsi nel canneto. Nidifica a coppie isolate ma anche in piccole “colonie” sparse.
Tarabuso
La sua elusiva presenza viene tradita, in primavera, dal sonoro richiamo, paragonato ad un cupo “muggito” udibile anche ad un paio di chilometri di distanza.
Usignolo di fiume
È molto più facile udirlo che vederlo dato che ama stare tra i cespugli più fitti.
Cormorano
È un abile pescatore ed è in grado di seguire i pesci sott’acqua. Tornato in superficie li gira abilmente e li ingoia dalla parte della testa. Quando si posa dopo un’immersione, dato che le sue penne non sono impermeabili, spesso si “stende ad asciugare”: apre le ali e resta immobile in attesa di tornare asciutto.
Cigno reale
Tutti conoscono questo grande candido uccello, che ormai è diventato anche da noi quasi un animale domestico, data la sua confidenza con gli esseri umani che sono soliti offrire loro del pane. Questo è un comportamento molto dannoso dato che danneggia gravemente la salute di tutti gli uccelli.
Cannareccione
Non è facile avvistarlo tranne quando canta stando sulla cima delle canne o dei cespugli. È più facile udirne il canto composto da suoni grattati tipo cre-crecre, cri-cri, cro-cro, alternati a cinguettii e fischi.
Basettino
Il bellissimo basettino è talmente raro ed elusivo che quando fa la sua apparizione, attira frotte di fotografi e birdwatchers.
Airone rosso
Normalmente silenzioso, diviene più loquace durante il periodo riproduttivo.
Airone cenerino
È uno degli aironi più grandi. Come dice il nome è di colore grigio, con collo bianco striato di nero.