Smeralda bronzea

Libellula del gruppo degli Anisotteri, sin dal secolo scorso rilevata in Riserva, dove ancora ai oggi è presente una popolazione numerosa.

La specie è diffusa nell’Europa centrale e settentrionale, in Siberia fino all’Amur. In Italia è segnalata solo in località alpine, prealpine e padane in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, oltre che di alcune stazioni relitte sull’Appennino meridionale, a testimonianza di un areale più ampio legato ai climi freddi del passato.

Libellula di dimensioni medie, dalla caratteristica colorazione metallica, corpo verde-bronzeo che, nei vecchi esemplari, assume tonalità rosse sulla parte anteriore del torace. In pianura è una delle specie più precoci: in annate favorevoli le prime schiuse si osservano già ad aprile e dalla metà di giugno è già praticamente scomparsa.

Predilige le acque stagnanti di laghetti e torbiere, preferibilmente a temperatura piuttosto bassa (non va dimenticato infatti che è una specie di origine settentrionale); localmente può anche essere molto comune. Gli adulti non si allontanano sensibilmente dai luoghi di schiusa e i maschi in particolare si aggirano lungo i bordi dei bacini, volando a circa mezzo metro sopra l’acqua, in una continua ronda alla ricerca di femmine. Queste frequentano i boschi e le campagne circostanti, ma non appena si avvicinano, vengono immediatamente avvistate e raggiunte dai maschi.

Alle Torbiere è relativamente frequente e facilmente osservabile mentre vola con destrezza a pelo d’acqua negli intrichi dei canneti e lungo le rive dei bacini.