Progetto BioHub Torbiere 

Progetto finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – Piano Nazionale Resistenza e Resilienza (PNRR) – Missione 4 “Istruzione e ricerca” Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” Investimento 1.4 “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di campioni nazionali di R&S”

 

Descrizione del progetto

Il progetto BioHub Torbiere nasce dal bisogno di ampliare ed integrare le ricerche scientifiche che l’Ente porta avanti dalla sua istituzione. Oltre a questo obiettivo ci si è posti un altro altrettanto importante: connettere due sponde della società offrendo un luogo dove la comunità locale e il mondo della ricerca, della conservazione e della valorizzazione si possano incontrare.

Problematiche

Uno dei principali problemi riguarda l’incompletezza dei dati naturalistici disponibili: le informazioni più aggiornate riguardano solo alcuni ambiti, come l’avifauna, l’ittiofauna e la vegetazione, mentre mancano studi approfonditi su altri aspetti fondamentali dell’ecosistema. A questo si aggiunge la progressiva erosione delle briglie di terra, elementi caratteristici del paesaggio che offrono rifugio e siti di nidificazione per numerose specie di uccelli. Alcune aree della Riserva versano in stato di abbandono, e non tutti gli attori del territorio sembrano pienamente consapevoli dell’importanza di questo ambiente. Anche la comunicazione e la divulgazione scientifica necessitano un potenziamento: sia il personale dell’Ente che i professionisti coinvolti devono poter disporre di strumenti più efficaci per spiegare ai visitatori il valore delle azioni di conservazione. Infine, molti frequentatori della Riserva non sono del tutto informati sull’importanza della conservazione della biodiversità.

Prime attività di progetto

Work Package 1: monitoraggi e ricerche

Con le prime attività di monitoraggio che sono state effettuate è stata segnalata una nuova specie di alga all’interno della Riserva, la Nitella capillaris; è stata riconfermata la presenza di Carex panicea, una specie vegetale che era considerata estinta in Riserva dato che l’ultima osservazione risale al 1998 nella zona del Centro Accoglienza Visitatori. Inoltre, è stato siglato un accordo di collaborazione per i monitoraggi con l’Associazione Botanica Bresciana.

Nitella Capillaris  

Sono iniziate le prime attività di monitoraggio dei coleotteri idroadefagi che prevedono il posizionamento di trappole la cui installazione avviene nel pomeriggio e la mattina successiva viene effettuato il controllo; grazie a queste trappole è stato possibile scoprire una nuova specie presente in Riserva, l’Hydrophilus piceus. Sono state organizzate diverse uscite per i monitoraggi di anfibi e odonati che hanno permesso di individuare numerose specie come ad esempio la Brachytron pratense e la Crocothemis erythraea che sono delle libellule molto preziose nelle paludi, oltre che alle più comuni raganelle e rane verdi.

Libellula Raganella

In collaborazione con l’associazione Fauna Viva è iniziato uno studio che rappresenta una novità per il territorio della Riserva, ovvero i monitoraggi dei chirotteri. È stata fatta una prima serata in cui sono stati effettuati monitoraggi bioacustici tramite l’utilizzo di bat detector, sia in modalità attiva che in modalità passiva, tramite punti di ascolto e transetti. Le registrazioni acquisite verranno poi analizzate per identificare le specie o le potenziali specie presenti. Inoltre, sono iniziate le attività di monitoraggio dell’avifauna con particolare attenzione alle specie considerate rare come il Basettino, il Migliarino di palude e la Salciaiola.

Work Package 2: ripristino ambientale

Sono state acquistate isole galleggianti utili per la nidificazione: queste strutture sono una soluzione innovativa molto importante per l’ecosistema delle Torbiere perché costituiscono un riparo per la fauna, aumentando la superficie di nidificazione. È stata ripristinata un’area di Habitat 6510 – praterie magre da fieno a bassa altitudine; in questo prato di circa 3500 mq che prima si trovava in stato di abbandono sono state recuperate e incrementato il numero di piante da frutto, oltre alla messa a dimora di specie autoctone come ontani neri e frassini. Inoltre è stata effettuata un’azione di semina tramite fiorume autoctono certificato. Tutte queste azioni sono state effettuate per aumentare la biodiversità.

Work Package 3: coinvolgimento e capacity building

È stato organizzato un corso di formazione suddiviso in più giornate riguardante la comunicazione dedicato al Comitato Tecnico Scientifico e ai dipendenti dell’Ente che ha permesso di migliorare le abilità per una divulgazione più efficace. Si è avviato anche il progetto “+ SCIENZA × TUTTI” che ha permesso ai professionisti del settore come il botanico, l’ornitologo e l’erpetologo di avvicinare i ragazzi al mondo degli studi scientifici, all’importanza dei monitoraggi e di quello che ci sta attorno.

Sono iniziate (e tutt’ora in corso) le iniziative “Primavera in Torbiera” e “Primavera in Torbiera Kids” che prevedono diverse attività gratuite dedicate a tutta la cittadinanza che vengono svolte in Riserva.

Primi risultati

Progetto “+ SCIENZA × TUTTI”

Grazie a questo progetto didattico sono state coinvolte ben 26 classi del territorio, che hanno avuto l’occasione di esplorare la Riserva e trasformarsi in “scienziati per un giorno” compiendo osservazioni, monitoraggi e campionamenti di diverse specie.

Il percorso ha rappresentato per i ragazzi una preziosa occasione di apprendimento attivo e scoperta del territorio, permettendo loro di avvicinarsi, in modo più consapevole, alla scienza e al concetto di biodiversità attraverso l’osservazione, l’esperienza diretta sul campo e il dialogo con gli esperti della Riserva.

A conclusione delle attività, il progetto si è tradotto in una mappa interattiva che non solo documenta i dati raccolti ed elaborati dalle classi partecipanti, ma anche delle memorie fotografiche

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