Pubblicate le relazioni CTS

Si è svolto lo scorso 17 giugno presso il Centro Accoglienza Visitatori della Riserva, di fronte ad un nutrito gruppo di persone, la presentazione dei risultati ottenuti con i monitoraggi eseguiti dai membri del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva.

Nel presentare la serata Flavio Bonardi, presidente dell’Ente, ha ricordato come le azioni di monitoraggio siano fondamentali per avere una conoscenza precisa delle condizioni ambientali dell’area protetta, per valutare azioni sperimentali di gestione e programmare futuri interventi di conservazione della biodiversità.

Il primo intervento, svolto da Gaetano Gentili, esperto ittiologo, ha messo in evidenza l’importanza degli ambienti acquatici e della fauna ittica. I temi trattati sono stati gli interventi realizzati a sostegno delle specie autoctone e alla conoscenza dell’ambiente acquatico della Riserva.
Grazie agli obblighi ittiogenici del Consorzio dell’Oglio, con la quale è stata avviata una sinergia per la condivisione di intenti volti ad una migliore gestione dei livelli idrici, sono stati realizzati nel corso del 2023 interventi a sostegno della riproduzione dei pesci litofili, tramite la realizzazione di letti di frega con posa di ghiaietto. Questa azione è importante per conservare in particolare le popolazioni di triotto, alborella e agone andando ad aumentare il substrato di ghiaia e ciottoli utili alla deposizione delle uova di questi pesci.
Parallelamente stanno continuando le azioni di controllo del pesce siluro. Regione Lombardia con un contributo su base triennale, concesso per avere maggior continuità nel tempo, ha finanziato azioni di elettropesca, sostegno ai pescatori professionisti tramite l’acquisto di reti, contributi ai sommozzatori per pesca subacquea, oltre che indagini ambientali ed azioni di comunicazione e divulgazione. Solo nel 2023 sono stati catturati nella Lama ben 220 esemplari per un totale di 1502 chili. Confrontando i dati con le passate campagne di contenimento si osserva una diminuzione nel numero e nella taglia degli esemplari catturati, dimostrando come questa azione sia necessaria a ridurre l’impatto negativo che questa specie ha sull’ecosistema della Riserva.
Conclude la relazione la descrizione di un importante strumento per la conoscenza dell’ambiente acquatico della Riserva, la realizzazione della batimetria della Lama. Questo rilievo, anch’esso eseguito grazie agli obblighi ittiogenici del Consorzio dell’Oglio, permette di avere una maggior conoscenza dell’ambiente acquatico e sarà la base per le future indagini che verranno realizzate.

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Successivamente Paolo Trotti, esperto ornitologo, ha evidenziato l’importanza della Riserva per l’avifauna acquatica, confermando come la Riserva resti una delle zone di nidificazione più importanti della provincia di Brescia per la sopravvivenza di specie come la sgarza ciuffetto, l’airone rosso e il falco di palude.
Le specie nidificanti che si sono aggiunte nel 2023 sono il marangone minore, specie che sta ampliando il suo areale, e il beccamoschino, piccolo passeriforme che si era estinto in Riserva negli anni 70. In particolare quest’ultima specie dimostra come l’avifauna possa essere soggetta a fluttuazioni delle popolazioni.
Sono in aumento le specie di cormorano, nitticora e airone guardabuoi, ed è una buona notizia la costituzione di una nuova garzaia a 300 metri da quella esistente. Le garzaie della Riserva sono plurispecifiche, cioè sono luogo di nidificazione di più specie diverse, in particolare sono 6 le specie che condividono le garzaie della Riserva. La caratteristica peculiare della Riserva è l’assenza di disturbo antropico che garantisce la necessaria tranquillità alle specie per poter nidificare. Per questo motivo anche quest’anno il percorso centrale è rimasto chiuso.

In totale sono 77 le specie nidificanti in Riserva, di cui 27 sono uccelli acquatico-palustri. Si sottolinea l’importanza del canneto allagato per la sopravvivenza di molte specie la cui conservazione è prioritaria. Il “ringiovanimento della Riserva” tramite lo scavo e l’asportazione del canneto, è un’azione da continuare a perseguire, così come garantire il mantenimento del più alto livello idrometrico possibile della lama.

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La serata si è conclusa con Glauco Patera, esperto botanico, che ha mostrato i monitoraggi svolti e i risultati degli interventi di scavo e ripristino della vegetazione palustre eseguiti nel 2023.
La flora della Riserva si conferma di eccezionale livello con la presenza di 489 taxa confermati di cui 33 specie protette. Di grande valore scientifico la riconferma della presenza in Riserva di Ludwigia palustris specie palustre molto rara ed in declino a livello nazionale, la cui ultima segnalazione risale a 30 anni fa.
Negli ultimi tre anni è stato condotto uno studio, riassunto poi in una tesi di laurea, sulla macrofite acquatica della Riserva, che ha portato alla segnalazione di ben 5 specie nuove per la Riserva e 3 per il lago d’Iseo.
I lavori di scavo lungo il percorso nord hanno permesso la reintroduzione di 5 specie e il rinforzo di altre 9, e la messa a dimora di quasi 4.000 piante erbacee palustri. La fioritura di Butomus umbellatus e Jacobea paludosa sono chiari indicatori della buona realizzazione degli interventi, in concomitanza con la stagione particolarmente piovosa che ha sicuramente aiutato.

In merito agli habitat comunitari, previsti dalla normativa europea, è certamente da segnalare il rinvenimento all’interno del canale ripristinato di Ranunculus trichophyllus e Callitriche, queste specie sono rappresentative dell’habitat 3260 fossi con acque a lento scorrimento, nuovo habitat per la Riserva.

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